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Possono i cobot salvare la stagione turistica?
La stagione turistica è cominciata, malgrado la mancanza di personale denunciata da albergatori e ristoratori. Sono i cobot la soluzione?
Le grandi dimissioni
Il fenomeno delle “Grandi Dimissioni” ha infatti colpito i paesi di tutto il mondo, sulla scia della pandemia di Covid-19. Le motivazioni sembrano essere la stagnazione dei salari, l’aumento del costo della vita, ma soprattutto l’insoddisfazione e la mancanza di prospettive. I datori di lavoro, dal canto loro, sostengono che i costi del lavoro sono troppo onerosi, e così si è creata una situazione di stallo tra domanda e offerta di lavoro, che si manifesta con posizioni opposte e difficilmente conciliabili.
Le conseguenze nel settore hospitality
Nessun settore è stato immune dal fenomeno, ma quello dell’ospitalità pare essere tra i più colpiti. Secondo l’associazione di categoria britannica UKHospitality, i posti vacanti del settore sono superiori del 48% rispetto ai livelli pre-pandemia, mentre secondo uno studio del Consiglio mondiale per i viaggi e il turismo, i posti di lavoro vacanti nel 2022 nell’Unione europea sarebbero stati 1,2 milioni, e l’Italia il paese più colpito dalla carenza di personale*.
Questo potrebbe compromettere la stagione turistica
Gli hotel infatti devono garantire un servizio adeguato ai clienti, specialmente nel periodo del tutto esaurito, aumentando ad esempio la frequenza di pulizia delle camere e degli spazi comuni, ma la carenza di personale li porta a chiedere degli sforzi inaccettabili ai collaboratori, i quali giustamente non sono disponibili a lavorare tante ore, senza un’adeguata retribuzione.
E se i robot collaborativi fossero una soluzione?
I robot collaborativi (cobot) non sostituiscono le persone, ma lavorano al loro fianco, eseguendo una parte delle attività, quelle più faticose e dispendiose in termini di tempo, come aspirare le moquette, lavare i pavimenti, portare i vassoi, trasportare la biancheria.
L’inserimento di questa tecnologia infatti permette agli albergatori di mantenere uno standard di servizio elevato, senza dover pesare sulla vita del personale, il quale a sua volta sarà maggiormente soddisfatto e gratificato, sia economicamente che per orari e condizioni del lavoro.
L’aspirapolvere autonomo Whiz e la lavasciuga pavimenti Cobi 18, ad esempio, possono imparare e memorizzare più percorsi di pulizia, ed effettuarli singolarmente o in sequenza, tutto nella massima sicurezza, perché dotati di telecamere e sensori per muoversi in ambienti complessi e frequentati.
Supporto per gli operatori e respiro per gli imprenditori
I processi vengono ottimizzati, perché nessuno interrompe un cobot per chiedere informazioni o un servizio aggiuntivo, e così gli operatori avranno più tempo da dedicare alle richieste degli ospiti, generando anche un clima di accoglienza più piacevole per tutti.
La presenza poi di una tecnologia innovativa, come quella robotica, ha conseguenze sull’immagine della struttura, sia in termini di attrattività dei nuovi collaboratori della Generazione Z, molto amante della tecnologia, sia per la curiosità che suscita nella clientela.
I cobot possono quindi colmare le carenze di manodopera, dando supporto ai lavoratori e respiro agli imprenditori del turismo!
Se vuoi saperne di più sui cobot per la pulizia:
*Fonte: Euronews