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7 falsi miti sulla pulizia autonoma dei pavimenti
Più si parla di un’innovazione, più si diffondono falsi miti sulla sua efficacia, sicurezza, utilità e così via. Nessuna innovazione è salva dalla diffusione dei falsi miti, dalla medicina alla tecnologia, qualsiasi scoperta ha trovato nella storia dell’uomo ostacoli e diffidenze: anche la pulizia autonoma dei pavimenti.
Si tratta della paura del cambiamento, fenomeno del tutto naturale che nasce dall’incapacità oggettiva di prevedere i risultati di un processo diverso e che, in alcuni individui, si trasforma nella certezza di un esito negativo. La mente umana però è capace di adattarsi ed è possibile addirittura allenarsi a desiderare i cambiamenti. Il segreto è attraversare con consapevolezza la trasformazione.
Ecco perché vogliamo affrontare i 7 falsi miti sulla pulizia robotica, per contrastare la paura con l’informazione, raccontando quali sono i vantaggi che un robot (o meglio cobot) può portare alla pulizia dei pavimenti.
1. I robot autonomi non possono operare al di fuori di ambienti strettamente controllati
Quando si parla di automazione industriale, la maggior parte delle persone pensa ai macchinari di produzione, ai bracci meccanici che operano dietro a gabbie protettive a cui non ci si deve avvicinare. Le macchine autonome AMR invece, come le lavasciuga pavimenti Tennant, sono nate per operare in luoghi affollati, come aeroporti, magazzini, centri commerciali. Per questo sono dotate di intelligenza artificiale (AI), telecamere, sensori che permettono di muoversi agevolmente in spazi trafficati, evitando senza problemi persone e ostacoli.
I robot per le pulizie professionali basati sul sistema operativo BrainOS® hanno dimostrato la loro capacità e sicurezza, accumulando oltre 3 milioni di ore di funzionamento in spazi pubblici, come Walmart.
2. Le macchine autonome per la pulizia tolgono il lavoro agli operatori
Le macchine autonome lavorano benissimo insieme agli uomini, ed è questo il motivo per cui vengono chiamate cobot, abbreviazione di robot collaborativi. Malgrado siano capaci di lavorare autonomamente, i maggiori risultati si ottengono quando si ha un’interazione umana. La tecnologia BrainOS, applicata alle lavasciuga Tennant, prevede ad esempio che siano gli operatori ad istruire la macchina, mostrando fisicamente i percorsi di pulizia e modificandoli quando è necessario. E i robot a loro volta comunicano regolarmente con gli operatori, inviandogli messaggi sull’andamento dell’attività o quando hanno bisogno di assistenza. La presenza degli operatori è necessaria, perché devono supervisionare la macchina ma, mentre la macchina è in funzione, potranno dedicarsi ad altre attività.
3. I robot lavasciuga puliscono peggio delle macchine tradizionali
In realtà è il contrario: i robot per la pulizia dei pavimenti ottengono risultati di pulizia migliori rispetto alle sorelle non autonome e, ancor di più, di qualsiasi operazione di pulizia manuale dei pavimenti.
Questo per diversi motivi:
1. Una macchina per sua natura è più metodica e costante, non ha momenti di stanchezza e lavora sempre alla stessa velocità durante il percorso impostato.
2. Un robot è impostato per effettuare un percorso e, se non diversamente comandato, porterà a termine il suo lavoro
3. Una macchina difficilmente commette errori e questo riduce il rischio di fare danni durante il lavaggio, come toccare i muri o andare a sbattere contro un ostacolo. Se c’è un’ostruzione sul percorso, il robot devia. Il rischio è che non pulisca un punto che avrebbe dovuto pulire. Tuttavia, grazie alle mappe termiche visive basate su cloud (nel caso delle applicazioni BrainOS), gli operatori possono verificare i percorsi effettivamente completati e, eventualmente, recuperare mettendosi loro stessi alla guida della lavasciuga.
Chi ha già scelto soluzioni robotiche di Tennant conferma il maggiore livello di pulizia fornito dalle soluzioni autonome rispetto ai metodi tradizionali.
4. Le prestazioni di pulizia robotica sono difficili da verificare
La maggior parte delle lavapavimenti autonome raccoglie i dati durante la pulizia e fornisce metriche KPI a operatori e supervisori quasi in tempo reale attraverso portali grafici basati sul web e rapporti giornalieri via e-mail. Queste metriche possono includere la copertura della pulizia, le ore di funzionamento, la durata di funzionamento in modalità autonoma rispetto alla modalità manuale e il numero di percorsi di pulizia eseguiti in un periodo di tempo designato. Con queste informazioni, i responsabili delle strutture e delle operazioni possono ottenere informazioni preziose che li aiutano a ottimizzare i processi e a garantire costantemente gli standard qualitativi definiti. Senza un sistema di tracciamento IoT, monitorare le performance delle macchine è praticamente impossibile.
5. Il Ritorno dell’investimento è pressoché pari a zero
Implementando lavasciuga pavimenti robotiche, le aziende possono ottenere molto più di un significativo risparmio sui costi. Si ottiene infatti una maggiore efficienza, grazie alle ore aggiuntive di produttività che possono essere riassegnate ad altre attività critiche che i robot non possono svolgere, come la sanificazione delle superfici ad alto contatto. I robot migliorano anche l’immagine aziendale perché il loro utilizzo è un segno tangibile dell’impegno di un’organizzazione nella pulizia, nell’innovazione e nella riduzione dell’impatto ambientale. E ancora si riducono i costi legati a danni alle apparecchiature e alle merci (vedi punto 3.a) , e forniscono preziosi KPI di pulizia che possono essere utilizzati sia per ottimizzare che per verificare le prestazioni di pulizia su base giornaliera (vd punto 4). Per calcolare correttamente il ROI, tutti questi elementi devono essere contabilizzati.
6. La cura del pavimento robotico richiede una configurazione / implementazione complessa
la maggior parte delle soluzioni autonome per la pulizia dei pavimenti può essere implementata in modo rapido ed efficiente perché non richiede infrastrutture personalizzate o formazione specializzata. L’unica cosa che i robot di pulizia richiedono, almeno nel caso dei robot abilitati BrainOS, è l’installazione di almeno un piccolo “home marker” (un cartello) per designare il punto di partenza e di arrivo dei percorsi. I robot alimentati da BrainOS possono funzionare in modo autonomo senza particolari esigenze di connessione, come il WiFi o il segnale cellulare: richiedono solo un segnale LTE per caricare le metriche operative. Le lavasciuga pavimenti Amr possono essere messe in funzione molto velocemente (da poche ore ad alcuni giorni, a seconda dell’ambito in cui vengono inserite e dei requisiti della struttura) e non richiedono particolari competenze IT.
7. I robot di pulizia richiedono competenze tecniche avanzate
Proprio come il processo di implementazione, anche il funzionamento delle lavasciuga pavimenti autonome Amr è sorprendentemente semplice. I robot Tennant sfruttano interfacce grafiche semplici, progettate per profili non tecnici, in modo che gli operatori possano imparare a utilizzarli e gestirli immediatamente. Sfruttano infatti una metodologia sviluppata da BrainOS, detta di “apprendimento e ripetizione”, in cui è l’operatore che addestra la macchina sui suoi percorsi di pulizia, semplicemente guidandola. I percorsi vengono salvati e possono essere ri-avviati schiacciando semplicemente il pulsante di avvio.
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