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Whiz per la qualità dell’aria indoor
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SoftBank Robotics, produttore dell’aspirapolvere autonomo Whiz, ha commissionato uno studio sulla qualità dell’aria interna a Bureau Veritas UK Ltd, azienda leader mondiale nel settore dei test, delle ispezioni e delle certificazioni.
L’obiettivo era capire se l’utilizzo dell’aspirapolvere autonomo Whiz contribuiva o ostacolava il miglioramento della qualità dell’aria interna, dal momento che solitamente l’atto di passare l’aspirapolvere su un pavimento (in particolare su un pavimento in moquette) muove il particolato depositato nell’aria, peggiorando la qualità generale dell’aria.
Perché è importante verificare la qualità dell’aria interna?
L’inquinamento atmosferico continua a rappresentare una minaccia significativa per la salute in tutto il mondo.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’aria pulita è considerata un requisito fondamentale per la salute e il benessere umano.
Tuttavia, secondo una valutazione dell’OMS sull’onere delle malattie dovute all’inquinamento atmosferico, più di 2 milioni di morti premature ogni anno possono essere attribuite agli effetti dell’inquinamento atmosferico urbano, esterno e interno.
Non solo… Nelle linee guida 2021 dell’OMS per la qualità dell’aria, si ricorda che negli ultimi anni si è riscontrato un aumento della diffusione dell’asma, dell’incidenza e della gravità della BPCO (broncopneumopatia cronica ostruttiva) e dell’aumento della mortalità a causa della cattiva qualità dell’aria e dell’inquinamento.
Come è stata condotta la ricerca?
Sono stati individuati due siti non correlati dove effettuare le rilevazioni dell’aria: la sede centrale di una banca e gli uffici di una grande azienda.
Sono stati posizionati dei sensori per la qualità in diverse posizioni, scegliendo ambienti che garantissero un traffico costante per tutta la durata dello studio dell’aria. I sensori sono stati calibrati per rilevare volumi di particolato di 3 dimensioni: <10μm, <2,5μm e <1μm.
Le prime due settimane sono stati raccolti i dati mentre venivano effettuate le regolari operazioni di pulizia con le attrezzature in possesso delle imprese.
Nelle successive due settimane, invece dell’aspiratore tradizionale utilizzato dalle imprese (è irrilevante conoscerne la marca) è stato utilizzato Whiz per l’aspirazione dei pavimenti, mantenendo invariate le altre attività di pulizia.
Al termine sono stati raccolti tutti i dati rilevati (oltre 400.000) dai sensori e confrontati.
Qual è stato il risultato?
È stato dimostrato che l’impiego di Whiz migliora drasticamente la qualità dell’aria indoor e risulta più efficace rispetto alle apparecchiature e alle metodologie di aspirazione tradizionali. Non solo Whiz non aumenta la quantità di particolato mosso dalla superficie del pavimento, ma anzi lo diminuisce grazie al suo normale funzionamento.
Nell’immagine sopra sono riportati i dati rilevati nella sede centrale della banca.
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Se vuoi saperne di più su Whiz e vederlo in attività, contatta ISC.
Basta quindi usare Whiz per ottenere una buona qualità dell’aria?
No, per migliorare la qualità dell’aria di un edificio è necessario adottare un approccio olistico, che parta dall’impianto integrato per la qualità dell’aria e il comfort termico, passi attraverso sistemi di rilevazione della qualità dell’aria e preveda sistemi di purificazione dove non sia possibile avere la corretta circolazione dell’aria.
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