Lo scorso 28 agosto è stato inviato alle scuole il vademecum del Ministero con le indicazioni su come contrastare la diffusione del Covid-19 nelle scuole in vista dell’avvio dell’anno scolastico 2022/2023.

Le regole e le restrizioni che hanno accompagnato gli studenti negli ultimi 3 anni vengono finalmente allentate e i ragazzi potranno ripartire con maggiore serenità, recuperando quella socialità che mascherine, distanziamento, didattica a distanza hanno inevitabilmente contrastato.

Obiettivo: luoghi di apprendimento sani e sicuri

Il Ministero dell’Istruzione ha ricordato quali sono le misure di prevenzione di base che devono essere mantenute perché utili al contrasto della diffusione del Covid-19 e di tutte le malattie infettive, come le infezioni da virus influenzale, causa della perdita di migliaia di giorni di scuola e di lavoro ogni anno.

Alzando lo sguardo oltre il Covid, il fine del vademecum o l’obiettivo dei Dirigenti scolastici diventa rendere disponibili ambienti di apprendimento sani e sicuri.

E come?

Stare a casa quando si è malati

Oltre ovviamente ad allontanare i casi di infezione conclamata da Covid-19, si ricorda che non bisogna frequentare la scuola in caso di:

• Sintomi respiratori acuti (tosse e/o raffreddore) con difficoltà respiratoria
• Vomito
• Diarrea
• Cefalea intensaQuesta prima raccomandazione che pare così evidente non lo era affatto prima del Covid, quando si sminuivano questi sintomi, in quanto poco invalidanti per la maggior parte delle persone, perpetuando la cultura del “sempre presente” a discapito sia della produttività della persona che della salute degli altri.Foto di Luisella Planeta Leoni LOVE PEACE 💛💙da Pixabay

Igiene e sanificazione

Seguono poi le altre misure di prevenzione, anch’esse note, ma poco “promosse” prima della pandemia:

• Igiene delle mani
• Ricambio frequente d’aria per la qualità dell’aria indoor
• Utilizzo di DPI per le persone fragili
• Sanificazione ordinaria (periodica)
• Sanificazione straordinaria tempestiva in presenza di uno o più casi confermatiNelle “Raccomandazioni ad interim sulla sanificazione di strutture non sanitarie nell’attuale emergenza COVID-19: ambienti/superfici. Aggiornamento del Rapporto ISS COVID-19 n. 25/2020. Versione del 20 maggio 2021”  si dava già molto spazio, oltre alle pulizie giornaliere, all’importanza della sanificazione degli ambienti (pulizia e disinfezione) come arma per ridurre la diffusione delle malattie infettive, sottolineando l’importanza della frequenza sulle superfici ad alto contatto.

Verifica qualità dell’aria 

Nelle raccomandazioni dell’ISS, più capitoli sono dedicati alle “Misure per il controllo e il miglioramento delle condizioni del microclima per quanto riguarda la temperatura, l’umidità e la ventilazione”.

Si raccomandava un ricambio frequente dell’aria all’interno degli ambienti e l’opportunità di monitorare la qualità dell’aria indoor con l’utilizzo di sensori di CO2.

Ionizzatori d’aria e purificatori con filtro ad oggi non sono stati ancora certificati per efficacia contro virus e batteri ma, in attesa di studi approfonditi, viene riconosciuta la loro utilità nel contribuire a migliorare la qualità dell’aria, se corrispondenti a determinate caratteristiche costruttive.

Non sempre infatti è possibile aprire la finestra per ottenere un effettivo miglioramento del microclima interno, in modo particolare quando l’aria esterna è particolarmente inquinata (si pensi alle grandi città…)L’igiene personale, la pulizia e la sanificazione degli ambienti sono essenziali per vivere in modo sano e sicuro e dobbiamo perseguire con queste corrette abitudini per ammalarci meno di Covid e di altre malattie infettive trasmissibili per via aerea.

Gli strumenti ci sono. Le conoscenze anche. Mettiamole in pratica!

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