La fantascienza ci ha abituato a temere i robot, a vederli pian piano prendere il posto degli uomini, rendendoli a lungo termine “sacrificabili”. La realtà fortunatamente è molto diversa.
Gli esseri umani saranno sempre necessari per portare avanti tutte le attività che solo l’essere umano sa fare, mentre i robot, malgrado la loro tecnologia e innovazione, sono sempre solo macchine e, come tali, danno il loro meglio quando hanno compiti, anche sofisticati, in cui devono essere applicate regole e istruzioni definite (ovviamente dall’uomo) e non richiedono pensieri o decisioni.
La collaborazione uomo-macchina è il futuro: l’unione di entrambi i mondi, in cui ogni attore fa bene quello per cui è nato: se la macchina svolge perfettamente ruoli fisici e tecnici, l’uomo si dovrà dedicare alla creatività, al decision making, all’innovazione.
Per questo oggi si parla di co-bot, robot collaborativi che assistono e lavorano insieme agli uomini, fianco a fianco, aiutando le aziende che implementano questi sistemi a migliorare la produttività e i lavoratori a gestire meglio il proprio tempo.
Secondo la società di ricerca Loup Ventures, grazie ai progressi nell’intelligenza artificiale e nelle capacità di rilevamento del movimento, i robot collaborativi saranno uno dei mercati in più rapida crescita nello spazio robotico, rappresentando il 34% di tutti i robot industriali venduti entro il 2025.
3Matthews, Kayla (May 2018). Robotiq. 10 Key Robotics Statistics You Need to Know.
Lo sapevate che…?
Meno del 10% di tutti i processi è totalmente automatizzabile, e circa il 60% di tutti i processi contiene alcune attività che possono essere completamente automatizzate. z
Per questo la collaborazione uomo-macchina è la strategia vincente nell’automazione industriale. Il declino di alcuni ruoli dovuti all’automazione sarà compensato dalla creazione di nuove opportunità e nuove funzioni che oggi non esistono, esattamente come è successo con la rivoluzione industriale che ha sostituito il lavoro ripetitivo e non qualificante degli operai con le macchine, affidando alle persone il controllo delle macchine stesse.E anche gli studi danno ragione a questa visione: molti settori (Covid permettendo…) mostrano una crescita dell’occupazione a seguito dell’inserimento della robotica anche quando alcune attività sono automatizzate, perché i lavoratori devono svolgere nuove attività conseguenti alla maggiore produttività dovuta all’automazione.
Nell’ambito dei servizi, saranno proprio gli operatori che svolgono lavori manuali e ripetitivi a trarre maggiore beneficio dall’automazione: se da una parte dovranno rinunciare alle loro attività più banali e faticose, potranno invece concentrarsi su attività più qualificate (l’automazione necessita dell’uomo quando viene inserita in ambienti imprevedibili) che non sono solamente più retribuite, ma sono più interessanti, coinvolgenti e portano maggiore valore aggiunto all’azienda.
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